Quadro di riferimento

Lavorare insieme
Lavorare insieme

 

 

I destinatari del progetto sono stati 39 bambini appartenenti a due classi quarte della scuola Primaria G.B.Candotti di Codroipo.

 

Il progetto nasce dall'idea di utilizzare un gioco, in questo caso gli scacchi per stimolare la curiosità ad apprendere costruendo una rete di attività che lega tutte le discipline.

 

 

Il progetto risponde poi alla necessità di:

 

  • Migliorare un clima classe non abbastanza tranquillo per la difficoltà, da parte di alcuni alunni, di relazionarsi in modo rispettoso con gli altri;
  • Educare all'autocontrollo e al confronto;
  • Migliorare i tempi di attenzione e memorizzazione;
  • Prevenire forme di disagio, poichè il gioco rappresenta motivo di gratificazione per quei bambini che, nelle attività scolastiche giornaliere, non trovano molte opportunità di successo;
  • Offrire agli alunni occasioni per un proficuo utilizzo del tempo durante le ricreazioni all'interno dell'edificio in caso di brutto tempo e del tempo libero in ambiente extrascolastico.

 

Punto di forza dell'esperienza è stata la forte motivazione che ha sostenuto gli alunni sia durante il laboratorio di gioco, sia durante tutte le attività che da questo hanno preso avvio.

L’idea che il gioco degli scacchi a scuola costituisca uno strumento educativo innovativo inizia dalla lettura della ricerca “Gli scacchi: un gioco per crescere”, realizzata nel 2007 dal prof. Roberto Trinchero, docente di pedagogia sperimentale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Torino;  questa ricerca evidenzia come il gioco degli scacchi possa essere un valido ausilio per il potenziamento delle abilità cognitive e lo sviluppo della personalità degli alunni.

Seguono poi una serie di approfondimenti sull’argomento che portano a intendere il gioco degli scacchi oltre che come pratica sportiva (la FSI è affiliata CONI) anche per la valenza formativa che ben si lega a quelli che sono gli obiettivi della scuola:

 

  • Sviluppo dell’autonomia di giudizio, di scelta : durante una partita a scacchi il giocatore si trova spesso a dover scegliere una mossa in assoluta autonomia, senza l’intervento di nessun altro: solo lui è responsabile di quello che fa. Dovrà quindi autonomamente valutare la bontà della sua scelta e lo farà anche in relazione alle conseguenze che potranno derivare dall’azione dell’avversario.
 
  • Accettazione e rispetto dell’altro: abitudine al rispetto dell’avversario sulla base della convinzione che se lui ha vinto certamente non è stato merito della fortuna o del caso, ma ha giocato meglio, o ha commesso meno errori.
 
  • Uso di modalità diverse di comunicazione, anche non verbale e metodologie diverse: almeno ad un livello iniziale, il gioco contribuisce a trasmettere con una metodologia diversa, alcuni concetti matematici, linguistici ed antropologici. Tramite l'uso della scacchiera sono numerosi i concetti e termini che possono essere veicolati:
    • concetti topologici: sopra, sotto, avanti, dietro, vicino, lontano, destra, sinistra,     prima, dopo;
    • concetti e termini geometrici: orizzontale, verticale, diagonale maggiore, diagonale minore, centro, lato, diagramma, coordinate;
    • orientamento: spostare un pezzo da una casa all'altra della scacchiera seguendo un determinato percorso senza guardare la scacchiera; seguire un percorso sulla scacchiera evitando gli ostacoli; trovare il percorso più breve per giungere da una posizione ad un'altra;
    • utilizzo dei diagrammi di flusso: ogni serie di mosse per il raggiungimento di uno scopo costituisce un diagramma di flusso per mezzo del quale si stabilisce lo svolgimento di una partita tenendo conto della reazione logica dell'avversario.

 

  • Alfabetizzazione culturale … acquisizione di diversi tipi di linguaggi..:il gioco degli scacchi è un mezzo di comunicazione non verbale, un linguaggio alternativo attraverso il quale il giocatore comunica al suo avversario la sua strategia di gioco, il modo di utilizzare i propri pezzi, le proprie capacità logicodeduttive.
 
  • Utilizzo di forme di lavoro di gruppo che sviluppino l’autodecisione, l’iniziativa personale: non si tratta di lavorare insieme per realizzare un progetto, ma di discutere insieme sulle possibilità di trovare la soluzione migliore per determinare la validità del progetto. E' appunto dalla collaborazione del gruppo che mediante l'analisi delle mosse possibili si arriva a determinare la validità di un piano di gioco.
 
  • Sviluppo delle capacità di progettazione, verifica, riflessione: non si può improvvisare né si può giocare a caso: occorre progettare un piano di gioco a medio e lungo termine fissando degli obiettivi intermedi da raggiungere, analizzando e verificando continuamente la posizione raggiunta in base alle risposte dell'avversario.
 

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Circolo Didattico di Codroipo (Udine)